Riforma del Terzo Settore: a che punto siamo

È passato poco più di un anno e mezzo dall’approvazione della legge delega di riforma del Terzo Settore (L. 106/2016) ed il percorso legislativo di attuazione ha prodotto quattro decreti legislativi: Servizio civile universale (D.Lgs 40/2017), Cinque per mille (D.Lgs 111/2017), Impresa sociale (D.Lgs 112/2017), Codice del Terzo Settore (D.Lgs 117/2017) ed il decreto del Presidente della Repubblica di approvazione dello statuto della Fondazione Italia Sociale (DPR 28 luglio 2017).

Gli obiettivi principali della riforma, per come sono stati sintetizzati dal Sottosegretario Bobba durante la conferenza stampa di martedì in cui si è fatto il punto sul suo stato d’attuazione, erano riordino e semplificazione delle norme riguardanti gli enti di Terzo Settore e la promozione ed il sostegno «delle attività di interesse generale dei soggetti del Terzo Settore, che operano per il bene comune e la coesione sociale, intervenendo in contesti di disagio e povertà».

Obiettivi ampi e ambiziosi, che però ancora una volta sembrano voler mettere l’accento solo sugli interventi in situazione di disagio e poco sulla promozione di socialità, partecipazione, cultura e di un uso positivo del tempo libero. La vastità degli interventi, che riguardano quasi ogni aspetto delle normative di settore (definizioni ETS, statuti, attività, fiscalità, rendicontazione, libri obbligatori, volontari/lavoratori, rapporto con PA, etc..) ci hanno restituito un quadro nuovo, con alcuni aspetti di difficile lettura – in particolare in questa fase transitoria, in cui alcune delle nuove norme sono già vigenti ed altre no, e per i soggetti iscritti ai vecchi registri (APS, ODV, Onlus) restano vigenti le vecchie norme (ora abrogate) – che attende ancora decreti ministeriali, circolari ed altri atti normativi di completamento.

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Al netto della complessità del quadro è importante la sottolineatura del Ministro Poletti sull’importanza avuta in questo percorso del ‘dialogo con tutti gli interessati’, scelta che considera vincente e auspica possa restare patrimonio per il futuro.

Sono in corso di elaborazione tutti i 12 atti normativi che disciplinano l’impresa sociale e quello sul 5 per mille (accreditamento degli enti, riparto del contributo).

Per quanto riguarda il Codice Terzo Settore – come riportato anche dal comunicato del Forum nazionale del Terzo Settore – dei 26 atti previsti attualmente 3 sono stati approvati e 6 sono in fase di elaborazione (tra questi ultimi: l’individuazione dei criteri e limiti delle attività strumentali e secondarie diverse da quelle di interesse generale, la costituzione dell’Organo nazionale di controllo, l’istituzione della cabina di regia interministeriale). Restano fuori da queste prima tranche l’aggiornamento delle attività di interesse generale, le linee guida per la raccolta fondi e per la redazione del bilancio sociale, la definizione delle modalità attuative dei titoli di solidarietà e del social lending, la definizione delle procedure di iscrizione al Registro Unico e dei modelli per la redazione del bilancio di esercizio. Così come resta da completare la definizione del quadro fiscale.