Gli ordini del giorno approvati all’ultimo Consiglio nazionale Arci

Fine vita
Accogliamo con favore la deliberazione della Corte costituzionale che, nei giorni scorsi, ha emesso la sentenza sul caso di Dj Fabo e di Marco Cappato, l’eurodeputato, che rischiava fino a 12 anni di carcere per aver accompagnato nel 2017 Fabiano Antoniani (noto come Dj Fabo) in una clinica svizzera per praticare in modo legale il suicidio assistito.
Impegniamo la Direzione nazionale dell’associazione a sostenere e promuovere azioni di sensibilizzazione verso la politica e il Parlamento affinchè in tempi brevi si arrivi a legiferare e a disciplinare con le opportune garanzie la possibilità di consentire a chi già sta morendo di poterlo fare in modo corrispondente alla propria visione della dignità del morire.

Impegno e coraggio di Potito
Crediamo che la posizione politica della nostra associazione si esprima anche attraverso atti concreti e quotidiani. Per questa ragione proponiamo al Consiglio nazionale di impegnarsi a riconoscere politicamente e concretamente il coraggio del dodicenne Potito che è sceso in piazza da solo venerdì a Stornarella (Foggia).
Considerando che per un giovane adolescente il solo riconoscimento formale e politico potrebbe essere poco significativo, proponiamo che una delegazione dell’Arci pugliese si rechi a Stornarella portandogli da parte nostra non solo la tessera onoraria ma anche un dono simbolico sul tema dell’impegno ambientale.

Giustizia climatica
Oggi più che mai viviamo una fase complessa, difficile da interpretare sotto svariati punti di vista e l’analisi dei movimenti per la difesa della giustizia climatica non fa eccezione in Italia come in Europa e nel mondo. Una cosa risulta però chiarissima: la giustizia climatica è diventata un tema centrale dell’agenda politica nazionale ed internazionale grazie a delle straordinarie mobilitazioni e ad una presa di coscienza collettiva sempre più chiara sulla gravità della situazione ampiamente certificata da mondo scientifico e di settore.
La presenza attiva e protagonista della nostra associazione richiede oggi uno sforzo maggiore in termini sia di presenza che di coerenza perché essa sia efficace, collettiva e partecipata.

Disarmo atomico
Nel 2020 saranno trascorsi 75 anni dai bombardamenti atomici che distrussero le due città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. Da allora l’umanità vive sotto la minaccia di una distruzione totale. Sebbene da quel momento nessun’altra arma nucleare sia stata usata in un’azione di guerra nessuno potrà dirsi al sicuro da tale minaccia fintanto che le armi nucleari continueranno ad esistere negli arsenali.
La campagna per la totale eliminazione delle armi nucleari è rilanciata in Italia da Rete Disarmo (di cui Arci fa parte) e Senzatomica come parte della mobilitazione Italia, ripensaci, che intende spingere Governo e Parlamento a modificare la posizione del nostro Paese, attualmente contraria, rispetto al Trattato TPNW.
Il CN dell’Arci sostiene fortemente queste motivazioni e chiede l’individuazione di una modalità per portare l’Italia sulla strada della ratifica del Trattato TPNW. Il CN chiede quindi alla Presidenza nazionale dell’Arci che intraprenda tutte le più opportune iniziative che contribuiscano a raggiungere i risultati sopra descritti.

Testi completi degli ordini del giorno in allegato